La trazione vitreomaculare è la trazione esercitata dal corpo vitreo (che è una massa gelatinosa che occupa i due terzi del volume del globo oculare) sulla superficie della macula (cioè la regione della retina responsabile della visione distinta centrale), causando un’alterazione dell’architettura maculare.
In un occhio giovane e sano, il corpo vitreo è aderente alla retina e alla macula. Con l’avanzare dell’età o in seguito a patologie oculari, il vitreo si separa dalla retina. In alcuni soggetti può succedere, però, che la separazione non avvenga completamente, per cui il vitreo resta adeso a livello maculare esercitando una trazione a questo livello.
Tra i fattori di rischio della trazione vitreomaculare vi sono l’età, la miopia, le patologie vascolari, i traumi, le patologie infiammatorie ed ereditarie del vitreo.
Possibili sintomi in caso di trazione vitreomaculare sono una riduzione della vista e la percezione di immagini distorte (metamorfopsia).
Per la diagnosi è fondamentale, dopo aver eseguito un esame oculistico completo, eseguire l’esame OCT (tomografia a coerenza ottica).
Nei casi lievi si può monitorare il paziente poiché è possibile una risoluzione spontanea della trazione. Nei casi più gravi può essere indicato il trattamento di vitreolisi enzimatica o l’intervento di vitrectomia.